sabato 20 febbraio 2016

Bilderberg e Mont Pelerin Society unite nella lotta

Stasera 20 febbraio dopo le 20.30 due leggiadre fanciulle di nome Lilli Gruber e Serena Sileoni hanno leggiadramente tentato di infilare in quel posto ai pensionati e soprattutto alle pensionate la cancellazione delle reversibilità, con il valido supporto della ex SEL Titti Di Salvo, ora passata a miglior vita nel carrozzone renziano, sulle orme dell'altro campione di salto sul carro, il Migliore di nome e di fatto.
La distribuzione dei ruoli è stata perfetta: la Titti (Di Salvo) aveva il compito di stendere la vaselina, con la tesi che l'abolizione della reversibilità era un abbaglio dei nemici di Renzi, essendo che l'interprete autentico di una legge è chi la fa; ed il governo, che l'ha fatta, secondo la Titti, dice di essere stato frainteso, e che la norma non esiste; la Lilli, essendo super partes, si è limitata a richiamare il senso di giustizia, per cui ognuno deve avere il giusto, cioè deve ricevere in proporzione a quanto ha versato; per cui, sembra di capire, nessuna pensione è mai troppo alta e mai troppo bassa, se è proporzionata a quanto la persona ha preso, e quindi versato, durante la vita lavorativa - naturalmente è implicito, nel "ragionamento" della Lilli, che è giusto che un manager prenda milioni al mese, e quindi prenda una pensione della stessa misura, e che un disoccupato, o un precario di oggi prenda una pensione pari a zero o giù di lì.
Ma il top si è raggiunto con la dottoressa Simona Sileoni. Dottore di ricerca in diritto pubblico comparato, assegnista in diritto costituzionale all'Università degli Studi di Milano Bicocca, questa conturbante opinionista, sbirciando gli appunti che lei stessa, o qualcun altro aveva preparato, dopo varie tergiversazioni ha finalmente svelato l'arcano: tutti devono pagarsi integralmente e personalmente la propria pensione privata, affidando i suoi soldi agli speculatori di professione. Così tutti saranno felici e contenti.
In mezzo a questo bombardamento a tappeto il neo segretario nazionale dei pensionati, il valtriumplino e veronese di adozione Ivan Pedretti non si è scomposto più di tanto, pur non essendo beato fra le donne, e dovendo combattere contro la costante pressione sopraffattrice delle tre grazie.
Ma non è questo il punto vero della questione: lasciando perdere la ex-sellina, è NOTORIO, ma, appunto essendo notorio, non va poi subito accantonato, che Lilli Gruber è ormai di casa alle riunioni annuali del gruppo Bilderberg, noto come il club dei padroni del mondo. A sua volta Serena Sileoni, correttamente presentata come esponente dell'Istituto Bruno Leoni, ne sarebbe addirittura il vice direttore generale. Bruno Leoni - chi era costui? - dirà sicuramente il nostro eventuale lettore di sinistra, molte volte convinto di sapere già tutto. Bene, per chi vuol saperne di più, potrebbe bastare la semplice Wikipedia. Qui si vuol sottolineare che, se Lilli è notoriamente legata al gruppo Bilderberg, Serena, tramite l'Istituto Bruno Leoni, è tutt'uno con la Mont Pelerin Society, per le informazioni di base sulla quale rimando di nuova a Wikipedia.
In realtà la Mont Pelerin Society, meno nota della Bilderberg o della ancor più nota Trilateral, è il più micidiale "carro armato del pensiero", messo in piedi subito dopo la seconda guerra mondiale allo scopo preciso di stroncare comunismo, socialismo, statalismo, welfare, socialità e tutto quel che la classe operaia e le classi sfruttate avevano strappato nel secolo scorso. Di questa Mont Pelerin Society Bruno Leoni, al quale è intitolato l'Istituto italiano, è stato un tempo presidente. Per cui l'Istituto Bruno Leoni è semplicemente il ramo italiano di questa associazione che SISTEMATICAMENTE elabora ed affina le strategie per il dominio culturale liberista (in America chiamato LIBERTARIO), mercatista, capitalista da far trionfare in tutto il mondo.
Segnalo qui un libro bresciano da poco uscito che ha il merito eccezionale di mettere a nudo questo vero e proprio "complotto" mondiale con abbondanza di "prove" testuali. Ne consiglio la lettura integrale, senza farsi scoraggiare dalla scelta puntigliosa dell'autore di supportare tutto il discorso con citazioni testuali, con conseguente impegno richiesto dalla lettura. Ovviamente questo non significa che l'estensore di questa nota condivida in toto le valutazioni che si trovano in questo libro - Antonio Carbonelli - I fondamenti teoretici della "crisi" - Economia fuori controllo o disegno preciso? -, ma ciò che conta è la valenza di disvelamento della mistificazione che ogni giorno ci inonda, e della quale la trasmissione della 7tv rappresenta un caso esemplare.

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